Tour in Giordania, cosa vedere in 4 giorni fai da te
Quello di un viaggio in Giordania per me è un sogno che risale alla notte dei tempi. Credo che, praticamente, sia sempre stato lì, come qualcosa di troppo bello per diventare realtà. Sicuramente il desiderio di vedere Petra è nato in una me appena decenne, guardando “Indiana Jones e l’ultima Crociata“, ed è rimasto nel profondo del mio cuore per molto tempo, perchè “andrò in Giordania solo quando potrò fare un viaggio fatto bene“.
Che per la maggior parte delle persone corrisponde ad almeno una settimana di tempo, in primavera o autunno (per evitare le temperature proibitive di agosto), e un budget relativamente importante, perchè la Giordania è un Paese del Medio Oriente con costi molto… europei!
Così per anni ho pensato: c’è tempo per decidere di andare in Giordania, cosa vedere e quando…
L’arrivo della pandemia però mi ha permesso di realizzare che, di tempo, potrebbe non essercene sempre così tanto.
Il turismo si è fermato per quasi due anni.
Poi i prezzi dei voli sono schizzati alle stelle.
Giordania, cosa vedere in soli 4 giorni
Finchè, un giorno, fa capolino da Wizzair quello che considero subito il mio regalo di compleanno, la realizzazione del mio sogno da bambina: un volo per Amman a 69,00€ a ottobre. I giorni sono solo 4, ben lontani dal periodo ideale per visitare la Giordania, ma mappa e tempistiche alla mano, per me sono sufficienti. Posso visitare senza fretta la mia desideratissima Petra.
Con il passare degli anni a questo sogno se ne è aggiunto un altro: una notte nel Wadi Rum, il deserto giordano in cui sono stati girati tanti altri film, come Lawrence d’Arabia e Transformers. Per questo una notte voglio viverla in una di quelle “bolle” pazzesche con la vista sul deserto. Bene, le distanze sono brevi e noleggiando un’auto, ci sta anche quella! E in ottobre i prezzi sono decisamente più abbordabili.
Compriamo il volo senza pensarci due volte, e nel giro di poco tempo abbiamo prenotato i tre alloggi che ci ospiteranno e preparato l’itinerario.
Vuoi sapere come abbiamo visitato la Giordania da soli in 4 giorni? Ecco qui tutti i dettagli!
GIORNO 1: Amman – Madaba \ Monte Nebo – Petra (245 km)
Il volo Wizzair che da Milano Malpensa ci porta ad Amman parte alle 06:00 del mattino e atterra puntuale alle 11:05 (abbiamo perso un’ora a causa del fuso orario).
Ci dirigiamo verso l’uscita fino a quando non troviamo l’ATM: le commissioni sono alte (6,5 JOD ad operazione), ma ne approfittiamo perchè prelevare in Giordania è difficile, e il contante indispensabile.
Poco più avanti ci sono le due file per il controllo del Jordan Pass, preacquistato online qui, e del passaporto. Noi, non avendo bagaglio, arriviamo tra i primi, così nel giro di pochi minuti siamo già arrivati al banco della Sixt, dove abbiamo prenotato un’auto con l’opzione “internet a bordo” (15,00€).
Questo ci permette di viaggiare con connessione internet illimitata per tutto il tempo in cui siamo in auto (per il resto ci appoggeremo al wi-fi degli hotel). Se vuoi avere la certezza di avere la connessione internet in Giordania 24 ore su 24, puoi provare la e-sim Holafly.
Giordania, cosa vedere: visita di Madaba
Alle 11.30 siamo on the road sulle strade della Giordania e per mezzogiorno circa siamo a centro visitatori di Madaba, da cui parte la vostra visita. Lasciamo l’auto lungo la strada, recuperiamo mappa e informazioni e per circa un’ora e mezza vediamo il complesso storico – religioso di Madaba.
Iniziamo dal Parco Archeologico con la Chiesa della Vergine Maria, un museo all’aperto che ospita una collezione di rovine e mosaici rinvenuti nella zona. Ospita anche i resti di una lussuosa villa privata del VI secolo, andata distrutta dal terremoto del 749 d.C. e un pezzo dell’antica strada romana, e i resti della Chiesa dei Martiri. L’ingresso è incluso nel Jordan Pass, orari di apertura da domenica a giovedì: 8.00 – 15.00 (fino alle 17.30 da Maggio a Settembre).
Visitiamo poi la Chiesa della Decapitazione di Giovanni Battista (costruita all’inizio del XX secolo sui resti di antichi siti, che contiene un pozzo ancora funzionante risalente a 3.000 anni fa) e la Chiesa di San Giorgio, celebre per gli spettacolari mosaici bizantini come la Mappa di Madaba, il più antico mosaico pavimentale che contiene la rappresentazione cartografica sopravvissuta della Terra Santa e di Gerusalemme.
Si tratta di un mosaico eccezionale sia per grandezza che per stile: in origine doveva essere costituito da 2 milioni di tessere con un formato di 15,6 metri di lunghezza per 6 metri di larghezza. Oggi, purtroppo, se ne possono ammirare solo alcuni frammenti.
Ingresso: 1 JOD. Aparto da sabato a giovedì dalle 8.00 alle 17.00 (fino alle 18.00 da Aprile a Ottobre). Venerdì 9.30 – 17.00 tutto l’anno.
Tappa al Monte Nebo
Alle 14.00 circa, dopo aver pranzato con dell’ottimo street food da Ziryab (di fronte alla chiesa di san Giorgio) proseguiamo per il Monte Nebo, che raggiungiamo in 15 min circa di guida. Si tratta di un insieme di catene montuose a 10 km a circa di Madaba, su cui sorge uno dei luoghi più venerati della Giordania. Si dice infatti che proprio sulla cima di questa montagna Mosè, prima di morire, riuscì a vedere la Terra Promessa, e che proprio qui venne sepolto. Parcheggiato nello spazio gratuito davanti all’ingresso, entriamo.
Oggi sul sito si trova una basilica con bellissimi mosaici bizantini, e davanti alla basilica si trova una grossa croce in ottone che simboleggia il Nehushtan, il serpente di Mosè, e la croce su cui fu crocefisso Gesù. Dalla terrazza panoramica che la circonda si gode di una vista stupenda che comprende la Valle del Giordano, il Mar Morto, Gerico e Gerusalemme, ovvero la Terra Santa.
Ingresso: 3 JD a persona.
Il castello di AL-Shoubak in Giordania, cosa vedere in pochi giorni
Ci rimettiamo on the road in direzione Wadi Musa, il paese che sorge all’ingresso di Petra, percorrendo la strada a scorrimento veloce chiamata Desert Highway. Ci separano da Petra più di 200 km, circa 3 ore di viaggio.
Quando siamo quasi arrivati facciamo una piccola deviazione per il castello di Al-Shoubak, un’imponente e suggestiva fortificazione risalente al XII secolo costruita dai Crociati. Un maniero isolato da tutto, nel cuore del deserto, costruito sulla vetta di una collina che ci offre spettacolari viste panoramiche sulla valle circostante.
La visita è gratuita ma quando arriviamo (alle 18.00) hanno appena chiuso. Ammiriamo il tramonto e ripartiamo in tempo per arrivare a Wadi Musa proprio nel momento in cui si accendono le luci della sera. L’atmosfera è meravigliosa. Raggiungiamo il nostro alloggio per stasera, l’ottimo Sunset Hotel (parcheggio gratuito in strada davanti all’hotel e colazione, 73,00€).
Siamo svegli dalle 2.30, quindi ci concediamo un’ottima cena tipica da Palm Court Restaurant & Cafè (34,00€ circa in 2) e andiamo nanna presto, per alzarci (sì, di nuovo!) prestissimo domani.
GIORNO 2: Petra – Piccola Petra – Wadi Rum (112 km, 2 ore)
Ore 06:00: siamo pronti nella sala colazioni dell’hotel per fare il pieno di energie! Fuori è buio pesto, quindi siamo in perfetto orario per fare colazione, lasciare lo zaino in reception e percorrere a piedi i pochi minuti che ci separano dall’ingresso al sito archeologico.
Alle 6.30, dopo aver fatto una breve coda per mostrare il Jordan Pass e avere il biglietto cartaceo, ha inizio il nostro tour di Petra.
Oggi finalmente vedremo i suoi monumenti leggendari scavati nella roccia, Patrimonio dell’Umanità. Petra è detta anche città rosa, aggettivo estremamente riduttivo per descrivere le sfumature di rosso, granata, porpora e arancione che cambiano in ogni angolo e a ogni ora del giorno.
Primo fra le sue ricchezze è il Siq, il famoso canyon di 1,2 km (talmente bello che da solo vale la visita!) che sbocca ai piedi del Khasneh, “il Tesoro”. La sua meravigliosa facciata di 40 metri ti coglie all’improvviso, come una delle visioni più straordinarie che esistano. Sono le 7.00, il sole sta salendo nel cielo e siamo in pochissimi. Faccio la foto che sognavo da anni: io, sola davanti al Tesoro.
Proseguiamo con la Strada delle Facciate, vediamo il Teatro e saliamo sulla destra, per la Tomba di Unayshu. Ridiscesi proseguiamo per la via Colonnata, salendo il percorso di gradini (822). Sono circa le 8 del mattino, le bancarelle sono ancora chiuse e la gente poca, ma comincia a fare davvero caldo!
Petra: i sentieri meno frequentati
Il sentiero della via Colonnata è percorso dai muli che trasportano acqua e persone (bisogna stare attenti ad evitarli, perchè loro non lo fanno: sembrano radiocomandati!), e noi ci spingiamo fino al punto più lontano e spettacolare, il Monastero (Al-Deir), probabilmente ancora più magnifico del Tesoro. Anche qui la gente è pochissima.
Torniamo sui nostri passi e oltrepassata la zone di toilette (sempre gratuite) e ristoranti, raggiungiamo Qasr al-Bint (la casa della figlia) e da qui prendiamo il sentiero Wadi al Farasa, decisamente panoramico e poco frequentato. Vediamo la Skull Cave, la Tomba del Frontone Interrotto, la Tomba Rinascimentale e altre decine di superbe costruzioni.
Ora la nostra intenzione è raggiungere la roccia di fronte al Tesoro, dove fare uno degli scatti più belli, quello per cui di solito bisogna pagare (profumatamente) un beduino. Chiedendo informazioni qua e là e dando fondo a tutta la nostra esperienza di escursionisti, ci arrampichiamo fino al punto che termina proprio sopra alla magnifica costruzione. Sempre aggrappandoci con mani e piedi riscendiamo fino al Tesoro, e immergendoci in un fiume di gente, usciamo dal Siq. E’ circa mezzogiorno, adesso fa caldissimo e noi abbiamo percorso circa 17 km di sentieri, visitando quasi tutto il sito.
Giordania, cosa vedere: tappa alla Piccola Petra
Ci prendiamo una piccola pausa, recuperiamo gli zaini e risaliamo in auto. In 15 minuti di guida, in un panorama desertico straordinario, siamo all’ingresso di Little Petra (chiamata anche Beida o Siq al-Barid).
Entriamo verso le 13.00: prima dell’ingresso, lasciamo l’auto nell’ampio parcheggio gratuito. Questo sito più piccolo ospita tombe, case e molti altri edifici risalenti all’epoca dei Nabatei. A differenza di Petra, nella quale questo popolo viveva e seppelliva i morti, Piccola Petra fu progettata per ospitare le carovane di passaggio verso la Siria o l’Egitto. Insomma, era una specie di antico hotel!
Gli dedichiamo un’oretta di tempo perché l’aria tranquilla, mistica e raccolta che qui si respira è difficile da avvertire a Petra.
Arrivo nel Wadi Rum
Alle 14.00 circa inizia il nostro trasferimento a Rum. Per un’ora e mezza percorriamo la King’s Highway, la Strada dei Re, una strada molto panoramica antica più di 5000 anni, chiamata in passato anche Via Traiana. Da sempre è stata utilizzata per i grandi traffici commerciali: da qui passarono poi anche i crociati! Questa strada ci ha immersi in panorami infiniti e in un senso di libertà assoluto: un viaggio nel viaggio.
Alle 15.30 abbiamo raggiunto il Wadi Rum camp parking nel piccolo paese di Disah (e abbiamo preso anche una multa, scopriremo poi!), dove lasciamo l’auto e veniamo prelevati da un beduino dell’accampamento. Sono circa le 16.00 e le luci cominciano ad abbassarsi. A bordo di uno scassatissimo fuoristrada raggiungiamo il Wadi Rum Mars Camp, dove abbiamo prenotato una notte in una bubble tent con colazione per 108,00€.
Aspettiamo il tramonto seduti fuori dalla nostra bolla, incantati dal silenzio del deserto. La cena tipica ci viene servita alle 19.30, poi prenotiamo il jeep tour di due ore (50,00 JD per 2 persone) per domani e ci addormentiamo nel silenzio del deserto, ma con la sveglia puntata per vedere l’alba!
GIORNO 3: Wadi Rum – Mar Morto – Amman
Prima delle 6.00 anche oggi siamo in piedi (sì… ancora!!), vedere il sorgere del sole nel Wadi Rum è un’esperienza che non vogliamo perderci! Dopo la colazione ci addentriamo nel deserto, detto Valle della Luna, con la nostra guida per l’escursione in fuoristrada.
Il Wadi Rum è oggi tra i beni naturalistici protetti dall’UNESCO, mentre nel 1998 la RSCN ha dichiarato una parte del deserto area protetta. Il Wadi Rum ha ospitato insediamenti umani fin dai tempi preistorici ed è per questo che sulle sue pareti rocciose di trovano circa 30.000 incisioni rupestri: alcune le vediamo anche noi. Il tour ci porta poi ad altri spot come la valle in cui è stato girato il film Star Wars, in occasione di Rogue One (le scene ambientate sul pianeta Jedha), e poi per L’ascesa di Skywalker (il pianeta Pasaana).
Rientrati all’accampamento ci facciamo riportare al parcheggio, poi ripartiamo verso la prossima tappa: il Mar Morto! Vuoi non fermarti a vedere il punto più basso del pianeta (quasi 400 metri sotto il livello del mare)? Per risalire verso Amman, il modo più veloce è scendere fino a toccare Aqaba, e risalire costeggiando il confine con Israele, percorrendo il deserto e la strada che fiancheggia il Mar Morto. Questo specchio d’acqua è famoso perchè il suo livello di salinità è altissimo, e questo permette galleggiare sulla superficie senza possibilità di andare a fondo. Ovviamente iimpedisce a qualsiasi forma di vita di esistere (per questo si chiama morto)!
Mar Morto: dove andare
Fare il bagno nel Mar Morto è una delle esperienze più divertenti da fare in Giordania, da provare almeno una volta!
Avevamo letto però che sul Mar Morto non esistono spiagge pubbliche e che il perimetro è recintato o inaccessibile.
Per questo l’accesso è possibile solo in una delle tante spiagge a pagamento, come Amman Beach, oppure tramite hotel e resort. Se passi la notte in un hotel, ovviamente l’accesso alla spiaggia è compreso; altrimenti il costo di una giornata va da 25 ai 50 euro a seconda di cosa è incluso (lettini, ombrelloni ecc.).
Altrimenti, con un pochino di spirito d’adattamento, puoi fare il bagno nel Mar Morto gratis, come abbiamo fatto noi!
Come fare il bagno gratis nel Mar Morto
Ti basterà inserire in Google Maps “dead sea free swimming” e arriverai in un parcheggio gratuito dove poter lasciare l’auto.
Pochi minuti di discesa a piedi (arrivare al mare non è semplicissimo, c’è un breve sentiero roccioso) e sarai ad una sorta spiaggia, dove potrai fare liberamente il bagno, con queste accortezze:
- non restare più di 20-30 minuti in acqua
- non mettere capelli e testa sott’acqua (io l’ho fatto, ma sapevo che mi sarei sciacquata subito dopo!)
- sciacquarsi bene dal sale una volta usciti.
Se vuoi, puoi portare qualche bottiglia d’acqua per farlo. Probabilmente però ti avvicineranno dei locali che per 5 JOD a testa ti offriranno doccia, capanna per cambiarti e fanghi.
Noi abbiamo pagato volentieri: nonostante non sia una spiaggia comoda (non c’è sabbia, e il terreno è ricoperto di formazioni di sale) la temperatura dell’acqua è calda, e fuori ci asciughiamo in pochi minuti, godendoci le incredibili formazioni saline gratuitamente. Peccato solo per le centinaia di mosche che ci torturano!
Se invece non sai come arrivare da Amman al Mar Morto prenota questo tour: sarai lì in meno di un’ora e avrai incluso il biglietto per un lussuoso hotel con accesso diretto a una delle spiagge.
Giordania, cosa vedere in 4 giorni. Visita ad Amman
In meno di un’ora stiamo risalendo verso l’auto rinfrescati e asciutti. Stasera ci aspetta Amman, capitale della Giordania: arriviamo all’ora del tramonto (e della rush hour!). La città è grande e molto trafficata, ma sappiamo che nasconde tanta storia e qualche piccola perla da scoprire.
Raggiungiamo subito il nostro hotel (Antika Amman, con parcheggio privato e colazione, 54.00€) e usciamo a piedi, partendo dalla vicina Rainbow Street.
Purtroppo per pochi minuti non riusciamo ad entrare alla Cittadella (Jabal al-Qal’a). L’ingresso è di 3 dinari, e gli orari variano a seconda della stagione. Su Google si trova la chiusura alle 19.00, ma alle 18.00 in ottobre era già chiuso!
Così restiamo nel cuore della città, dove si trova il suq di Amman, la zona dello shopping. Qui facciamo alcuni acquisti e assaggiamo il mansaf versione street food (1 JOD, delizioso!!). In questa zona si trova il Teatro Romano di Amman, il più grande della Giordania, ancora oggi utilizzato per spettacoli. La struttura è perfettamente conservata e ospita circa 6000 spettatori.
Ceniamo con ottimi piatti tradizionali della cucina giordana al ristorante Smoked Beef Al Madina: al termine del pasto, ci si può rilassare fumando una shisha. Noi spendiamo l’equivalente di 27,00€.
GIORNO 4: Amman – Milano
Oggi avevamo in programma le ultime ore di visita di Amman, con un giro in uno dei tanti souk della downtown la mattina presto. La situazione internazionale, peggiorata drasticamente negli ultimi due giorni, però ci convince a partire subito per l’aeroporto. In effetti i controlli sono molti e ci fanno perdere quasi un’ora. Viene passato sotto il metal detector anche il bagaglio e la fila per il controllo passaporti è lentissima.
Inoltre siamo obbligati a fare il check-in al banco pur non avendo bagaglio. Il volo ovviamente parte in ritardo, ma quando saliamo sull’aereo, ancora il cuore freme dall’emozione. Arrivederci Giordania, terra di deserti e meraviglie!
Ho letto davvero con molto interesse il tuo articolo perchè è il viaggio che vorremmo fare noi il prossimo anno, davvero bellissima la Giordania!
Ciao Sara io ci ho lasciato occhi e cuore, se ne hai la possibilità non rinunciare! Continua a seguirci, pubblicherò altri articoli a riguardo!
Maria Domenica penso che dovresti davvero valutare un viaggio in Giordania!!
Adoro le guide sul cosa fare/vedere fai da te perché amo esplorare autonomamente e i consigli sui posti più belli sono sempre ben accetti.
Quando ho vissuto a Londra avevo un coinquilino della Giordania. Valuterò di andarlo a trovare prima o poi! 😉
Potrebbe essere davvero una buona idea!!