Messico, tour on the road di 3 settimane
Chi ci conosce lo sa: noi Viaggiatori per Caso non siamo fan delle guide di viaggio, come le celebri Lonely Planet.
Amiamo cercare piuttosto racconti ed esperienze, leggere e studiare, fare un elenco delle cose da non perdere nei posti in cui viaggeremo… e costruirci sempre una nostra personalissima guida di viaggio.
Quindi al ritorno della nostra intensa vacanza in Messico abbiamo appuntato tutte le informazioni che avremmo voluto trovare prima di partire. Dove andare ad agosto, cosa vedere, distanze, prezzi, tempi di percorrenza. E anche dove andare al mare!
Le abbiamo raccolte tutte, ed ecco l’itinerario completo del nostro viaggio on the road in Messico.
Giorno 1. Milano – Londra – Città del Messico
Dopo un scalo a Londra, i nostri voli arrivano a Mexico City in perfetto orario, alle 3.00 ora locale. Timbrato il passaporto e recuperati bagagli, agli arrivi ci aspetta il taxi prenotato tramite l’hotel prima della partenza (350 MXN). In hotel (l’eccellente Kali Centro Mexico City, 83,00 € a notte), ci mettiamo a letto per un paio d’ore e alle 8.00 siamo a fare colazione, pronti per visitare la città.
La giornata di oggi è dedicata alla capitale del Messico. La prima cosa che facciamo è attivare la nostra eSim di Holafly.
Ora che siamo connessi andiamo verso lo Zócalo (Piazza della Costituzione), una delle piazze più grandi al mondo, ma, primo imprevisto, è inaccessibile per una grossa manifestazione. Chiamiamo quindi subito un Uber e con circa 6,00€ ci facciamo portare fino al parco Chapultepec, peccato che essendo lunedì… è tutto chiuso! Cambiamo nuovamente programma, e decidiamo allora di tornare in centro a piedi in modo da vedere alcune attrazioni e goderci la città con la sua atmosfera nelle varie zone.
Percorriamo così una delle strade più belle della città, Paseo Reforma, e arriviamo al monumento alla Rivoluzione in piazza della Repubblica.
Ormai è ora di pranzo: ci fermiamo a mangiare al Restaurante Cardenal, dove per 750 MXN assaggiamo piatti originalissimi come la Pechuga de pollo rellena de queso de cabra con mole coloradito, petto di pollo con salsa al cioccolato piccante.
Quando usciamo visitiamo la Chiesa di San Hipolito e il bellissimo Palazzo delle Poste, poi gironzoliamo per il quartiere Lunginilla fino alla Cattedrale. Quando arriviamo qui scopriamo che le cattedrali in realtà sono due, comunicanti! Vorremmo vedere il Tempio Mayor ma è già chiuso, così vediamo gli scavi e solo dall’esterno il Palazzo del governo.
Ci infiliamo poi in via 5 Mayo, la strada pedonale dello shopping, e infine ci concediamo una buona cena al famoso La Opera, luogo celebre per la rivoluzione messicana.
Giorno 2. Messico, tour on the road! Mexico City – Teotihuacan – Apizaco (196 km)
Sveglia alle 6.30 dopo una notte insonne per il fuso orario: alle 7.15 siamo già in reception a fare un’ottima colazione. Fatti bagagli e check-out prenotiamo una corsa con Uber che per meno di €4 ci porta alla sede della National in Paseo Reforma, dove abbiamo prenotato il nostro mezzo di trasporto.
Ci fanno a sorpresa un upgrade, così alle 9.30 siamo a bordo di una Wolksvagen Vento rossa con cui usciamo senza problemi dalla città. Arriviamo in 20 minuti circa alla Basilica di Nostra Signora di Guadalupe (15 min circa di strada), patrona del Messico. Costruita per ricordare le apparizioni della Vergine, è un importante centro di pellegrinaggio dell’America Latina nonché la testimonianza della contaminazione e fusione del cattolicesimo (portato dai conquistatori spagnoli) con la cultura degli indigeni.
Il parcheggio ci costa 28 mxn, mentre l’ingresso ai santuari è gratuito. Orari: 08:00 – 19:00.
I siti archeologici più belli del Messico
Meno di un’ora dopo siamo invece al il Sito Archeologico di Teotihuacan, con le sue piramidi enormi e maestose, che visitiamo in 2 ore circa. Il pacheggio costa 38 mxn e l’ingresso 230 mxn, con orari 8:00 – 17:00. Entriamo con la reflex nello zaino: le fotocamere sono oggetto di una tassa ulteriore di 50 mxn (ma all’interno del sito non ci sono controlli).
Riprendiamo poi l’autostrada per arrivare ad Apizaco che raggiungiamo con molta calma, anche perché ci troviamo sotto un forte acquazzone che ci rallenta parecchio. Arrivati al nostro hotel (Malinalli Express Apizaco, 35,00€ la doppia) lasciamo i bagagli e, visto il diluvio, rinunciamo a fare una passeggiata in centro. Raggiungiamo il ristorante di fronte all’hotel (El Payo Cocina de Mar) e ci concediamo un’eccellente ed economica cena di pesce. Spendiamo l’equivalente di 42,00€ in due.
Giorno 3. Apizaco – Xalapa – Veracruz (480 km)
Oggi ci svegliamo prestissimo, e meno male, perché un pickup ribaltato ci tiene bloccati in colonna all’ingresso dell’autostrada per 2 ore! Come poi scopriremo, in queste zone imprevisti di questo tipo sono all’ordine del giorno.
Arriviamo verso le 11.30 a Xalapa, capitale dello stato di Veracruz, e parcheggiamo in un autosilo (50 MXN). Dopo un giretto ci fermiamo per un brunch al Cafè Don Justo (circa 18,00€), dove compriamo anche dell’ottimo caffè macinato da portare a casa.
Vediamo il centro storico con il Callejon del Diamante, la Catedral Metropolitana de la Immaculada Concepción, il Callejon de Rojas e il Parque Juárez. Tutto è vivace, colorato, poco turistico e molto genuino. Compriamo qualche oggetto d’artigianato e con calma usciamo da questa trafficatissima città, per proseguire per la cittadina di Veracruz, sede del più grande e importante porto del Messico.
Arriviamo al nostro hotel, il City Express Veracruz (88,00€ con parcheggio e colazione) nel primo pomeriggio e ci buttiamo nella piscina. L’autostrada oggi ci è costata ben 30,00 euro!
Per cena riprendiamo l’auto e ci spostiamo nel centro storico, magnificamente restaurato e illuminato. Ceniamo benissimo nella piazza principale con 540 MXN. Questa è la prima destinazione messicana in cui ci troviamo a sopportare il famoso caldo umido di agosto!
Giorno 4. Veracruz – Villahermosa (467 km)
Facciamo una scarna colazione, partiamo e… dopo pochi km siamo nuovamente in colonna! La giornata si prospetta difficile: due grossi incidenti ci tengono inchiodati per ore sulla strada per Villahermosa, capitale dello stato di Tabasco, una tratta già lunga di suo. Purtroppo sembra che le uniche vie di comunicazione in Messico siano le strade, e soprattutto in prossimità dei grandi porti siano sempre sovraffollate di TIR che spesso provocano incidenti. Arriviamo a Villahermosa verso le 17.00: è troppo tardi per visitare il Parque museo di La Venta, un museo che ospita una delle più importanti collezioni di grandi pezzi della civiltà Olmeca (orari 8.00-17.00, ingresso 57 MXN).
Ci troviamo in un paese a turismo zero, nessuno straniero, nessuna attrazione oltre alla cittadina stessa. Insomma, un’autentica esperienza messicana! Facciamo un ottimo aperitivo con dello street food e poi ceniamo in un ristorante locale molto easy con l’equivalente di 17,00€ in due. Dopo cena facciamo due acquisti e ci infiliamo in hotel (Best Western Hotel Madan, 48,00€ con colazione e parcheggio) per una bella dormita.
Giorno 5. Villahermosa – Campeche (380 km)
Partiamo da Villahermosa molto presto (l’esperienza di ieri ci ha un po’ segnati!) dopo una veloce colazione, facciamo benzina e usciamo dallo stato del Tabasco. Da questo momento il paesaggio comincia a cambiare, e diventare molto… caraibico! Attraversiamo una zona lagunare ricca di palme, e paghiamo il pedaggio per due ponti (85 e 100 MXN).
Quando raggiungiamo le bellissime spiagge bianche di Sabancuy, dove il mare è verde e limpido, ci fermiamo in uno dei pochi punti di accesso alla spiaggia. Facciamo una sosta e pranziamo con cocktail di gamberi e empanadas di pollo (18,00€ in due). Ci cambiamo al volo e facciamo un bagno.
Poi ripartiamo per San Francisco de Campeche, piccola città portuale d’epoca coloniale ricca di storia e cultura, con un centro storico fortificato e caratteristiche vie di ciottoli dall’architettura barocca, bei palazzi e negozietti. Quando arriviamo sta piovendo forte, così lasciamo la macchina nel parcheggio riservato dell’hotel (Castelmar Hotel, 54,00€ la doppia) e ci facciamo una doccia.
Messico, tour on the road. Le tappe alternative
Intanto ha smesso di piovere: passiamo all’ufficio informazioni turistiche a farci dare una mappa con i punti di interesse. Vediamo così la Piazza Centrale (Plaza de Indipendencia), la Catedral de Nuestra Señora de la Inmaculada Concepción, le mura, il Mercado Municipal ed il bellissimo malecòn.
Qui ci incantiamo davanti al tramonto, poi ci sorprende (sì, ancora!!) un acquazzone e ci infiliamo nel più vicino ristorante, Marganzo, dove assaggiamo il tipico Pan de Cazon e dell’ottimo pesce. Spendiamo 1271 MXN (circa 70€), molto più della media, ma mangiamo benissimo. Facciamo ancora una passeggiata: di sera Campeche diventa ancora più bella, le chiese e i palazzi illuminati regalano un’atmosfera festosa e amichevole.
Giorno 6. Campeche – Uxmal – Izamal (300 km)
Dopo una veloce colazione partiamo in direzione delle Rovine Maya di Uxmal (orari 8.00-17.00. Servono 2 biglietti per 2 ticket diversi, uno da 90 e l’altro da 441 MXN), che raggiungiamo in un paio d’ore. Lasciamo l’auto nel parcheggio ufficiale e visitiamo l’impressionante sito in circa un’ora e mezza.
Uxmal fu uno dei più importanti centri cerimoniali della civiltà Puuc, è attualmente Patrimonio UNESCO ed uno dei siti meglio conservati dove si possono vedere straordinari decori geometrici.
Vediamo la Piramide dell’Indovino, l’unico tempio a base ellittica della civiltà Maya, e il Palazzo del Governatore, davvero imponente, che si erge su una piattaforma alta 18 metri, poi il Quadrilatero delle monache. Fotografiamo quantità infinite di iguana.
Usciamo sudatissimi e riprendiamo la strada per Merida, capitale dello Stato dello Yucatan, conosciuta come ciudad blanca per il colore dei suoi edifici coloniali. La raggiungiamo in un’ora circa. Parcheggiamo gratis in Paseo Montejo e raggiungiamo il centro storico a piedi, il secondo più grande del paese dopo quello di Città del Messico.
Messico on the road: dalle rovine alle città
Siamo moto accaldati quindi per prima cosa ci fermiamo alla Dulceria y sorbeteria Colon in Plaza Grande a prendere un gelato. Qui troviamo la Catedral de San Ildefonso, la più antica d’America, e il Pasaje de La Revolución.
Proseguiamo gironzolando per le vie e comprando un po’ di street food fino al Mercado Lucas De Galvéz, il luogo perfetto per immergersi nella vida local. Pranziamo con la deliziosa cochinita pibil, un piatto a base di carne di maiale super saporita, e compriamo un po’ del famoso habanero.
Tornati alla macchina percorriamo l’ultima oretta fino a Izamal, la ciudad amarilla. Lasciamo l’auto al nostro hotel (Hotel Hacienda Izamal, uno dei migliori di queste vacanze, 47,00€) e usciamo a piedi per un giro con acquisti di ottimo artigianato locale. Ci fermiamo alla piramide di Kinich Kak Moo, una delle più grandi realizzate dai Maya, visibile gratuitamente ma purtroppo quasi ricoperta di vegetazione.
Vediamo il magnifico Convento de San Antonio de Padua, il secondo convento cristiano più grande del mondo dopo il Vaticano. Ed è tutto giallo! Concludiamo con una cenetta leggera nel tipico Restaurante Kinich Izamal (400 MXN) in un ambiente stupendo. Compriamo qualcosa per fare colazione domani, poi ci buttiamo in piscina a chiacchierare con altri italiani appena arrivati fino all’ora di andare a dormire.
Giorno 7. Izamal – Chichen Itzà – Las Coloradas (250km)
Partiamo da Izamal verso le 7.00 e in un’ora e 40 di guida raggiungiamo la famosissima zona archeologica di Chichen Itza (orari 8.00 – 16.00), capitale Maya dello Yucatan fra il V ed il X secolo D.C.
Paghiamo il parcheggio ufficiale (30 MXN) ed entriamo. Solo le code per pagare i due biglietti d’ingresso, uno da 40 e l’altro 631 MXN (circa 37,00€ a persona), ci portano via quasi mezz’ora, anche perchè le carte di credito non sono accettate. Però entrando presto non troviamo né folle di turisti né bancarelle per un po’ di tempo.
Restiamo nel sito per circa 3 ore, visitando la piramide di Kukulkan (chiamata El Castillo), il campo de la pelota, il più grande e meglio conservato al mondo, e il cenote Sagrado. Vediamo anche tutti gli altri punti di interesse, poi continuiamo il viaggio verso Las Coloradas.
150 km e 2 ore e mezza di viaggio ci separano dal piccolissimo villaggio di pescatori dove abbiamo in programma di visitare la laguna di sale rosa che fa parte della riserva della biosfera Río Lagartos. Facciamo una sosta con un ottimo pranzo a base di pesce per 650 MXN e poi andiamo in hotel.
Ci aspetta il Piña Coloradas Ecolodge (128,00€): facciamo un tuffo in piscina e poi andiamo in spiaggia per un’oretta.
Per i dettagli della visita a Las Coloradas e alle saline leggi Visitare la laguna di Las Coloradas.
Dopo una doccia usciamo per cena con dell’ottimo street food tipico. In giro per il paese siamo gli unici stranieri.
Giorno 8. Las Coloradas – Cancun (300 km)
Questa mattina ci facciamo preparare la colazione in hotel già alle 7.30, in modo da poter essere in marcia presto. Ripercorriamo la strada che ci porta verso Rio Lagartos in direzione Valladolid. Dopo un’oretta e mezza circa siamo al Cenote Xcanche (Ek Balam) di cui puoi leggere i dettagli nell’articolo Come visitare un cenote in Messico.
Facciamo un paio di tuffi rinfrescanti, mille foto, uno spuntino e ci rimettiamo in strada per Cancun. Arrivati all’hotel, circa 3 ore dopo, parcheggiamo l’auto e ci godiamo spiaggia fino all’ora di cena, che facciamo al buffet dell’hotel (Casa Maya, 130,00€ a notte, 430 MXN la cena per due).
Giorno 9. Cancun
Quella di oggi sarà un’intera giornata a contatto con la natura. Prima di partire abbiamo prenotato presso il tuor operator locale Oceantours un’escursione per nuotare con gli squali balena a largo di Cancun. Per costi e dettagli dell’esperienza, che si può fare tra Cancun, Playa del Carmen e Tulum, puoi leggere Nuotare con gli squali balena in Messico.
Alle 15.00 siamo in hotel e per il resto della giornata ci godiamo la spiaggia. Questa sera ceniamo in camera: ordiniamo due margherite alla pizzeria dell’hotel e ce le gustiamo sul nostro terrazzo, davanti al tramonto.
Giorno 10. Cancun – Tulum (130 km)
La prima tappa di oggi è la Zona Archeologica di Tulum (8.00-17.00) che raggiungiamo in circa due ore di strada. Lasciamo l’auto nel parcheggio ufficiale per 100 MXN, poi i fiumi di gente ci portano in direzione dell’ingresso. Per accedere occorre pagare due biglietti separati: il primo, per la conservazione dei parchi naturali (58 MXN), è subito dopo il negozio di souvenir sulla destra. Messo il braccialetto che lo identifica si procede al pagamento del biglietto ufficiale del sito (90 MXN).
Vediamo con il Templo de las pinturas, El Castillo, la grande piramide situata in posizione strategica (quelle di Tulum sono le uniche rovine Maya sul mare), il Tempio del Dios del Viento, El Palacio, il Tempio de la Estela e il Templo del Dios Descendente. Il sito è piccolo e ci sembra meno interessante di quelli visti finora. Le costruzioni sono attualmente in fase di recupero e i fiumi di gente uniti al caldo umidissimo non rendono l’esperienza molto piacevole. Sotto di noi, il mare è blu ma le spiagge piene di alghe.
Messico tour on the road. La Riviera Maya
Dopo circa un’ora di faticosa visita torniamo all’auto. Le rovine sono connesse alla sottostante Playa del Paraíso da una scalinata, che però è chiusa. Decidiamo così di spostarci alla spiaggia di Akumal (25 minuti di strada). Anche qui paghiamo 100 MXN per il parcheggio, poi ci viene chiesto di pagare l’ingresso alla spiaggia (240 MXN), e ci viene messo un braccialetto. Acquistiamo anche un po’ di mango da un ambulante per 70 MXN che però si rivela essere una fregatura in quanto c’è dentro anche il nocciolo!
All’ingresso della spiaggia tentano in tutti i modi di venderci il tour per vedere le tartarughe, ma la situazione ci sembra strana! Da quello che vediamo, le tartarughe sono avvistabili solo in una ristrettissima area, un corridoio che parte proprio davanti al centro informazioni. Alcune zone sono vietate alla balneazione libera ma ci sembra davvero poco credibile che le tartarughe non si spostino da quei pochi metri in cui si muovono le visite guidate!
Decidiamo di non partecipare, e ci godiamo la spiaggia sotto una palma. Verso sera riprendiamo l’auto e raggiungiamo il Glamping Mayan Glam (88,00€), una bubble tent appena fuori Tulum.
Ci godiamo per un po’ la piscina e poi usciamo per un’ottima cena di pesce in un locale rustico in centro (47,00€): Sabor de Mar. Qualità eccellente, prezzi onesti e cibo freschissimo. Facciamo ancora un giro tra i negozi prima di rientrare: Tulum è anche un pueblo che nonostante sia in Riviera Maya mantiene una parvenza di messicanità!
Giorno 11. Messico tour on the road. Tulum – Bacalar (220 km)
Dopo un’ottima colazione partiamo per Bacalar, che raggiungiamo in meno di 3 ore. Bacalar è nota per la sua laguna dei sette colori, chiamata così perché sono 7 le sfumature di blu che l’acqua (dolce!) assume in base alla profondità. Per l’ora di pranzo siamo in centro paese, un piccolo posto molto caratteristico.
Mangiamo cheviche e risotto con pescado in un ristorante meraviglioso (Fruta de Mar) con la vista sulla laguna per 500 MXN. Dal centro di Bacalar partono molte attività per esplorare la laguna: in kayak, SUP, pedalò, catamarano o acquabike!
Facciamo un giro nei negozi, poi raggiungiamo il nostro campeggio (Cayuco Maya, 88,00€) dove abbiamo prenotato un bungalow vista laguna, una soluzione un po’ spartana ma suggestiva. Resteremo per il resto della giornata a goderci il lago e i kayak messi a disposizione dalla struttura (anche se strumenti e spazio sono limitati).
La sera ceniamo nel ristorante del campeggio con un’ottima cheviche fresca per 630 MXN.
Giorno 12. Bacalar – Calakmul (240 km)
Ci alziamo prima che sorga il sole per fare magnifiche foto alla laguna all’alba, ma pPartiamo verso le 8:30 da Bacalar di pessimo umore, perché per mezz’ora di anticipo il campeggio ha rifiutato di darci la colazione (inclusa nel prezzo).
Entriamo nello stato di Campeche, vicino al confine con il Guatemala, e ci fermiamo sulla strada per delle ottime empanadas con cocco (50 MXN). Guidiamo per più di 180 km, ma quando arriviamo al cancello del sito di Calakmul, ci viene detto che essendo le 11.00 del mattino l’accesso è già chiuso da mezz’ora!
Scopriamo così che per entrare al sito bisogna oltrepassare due ingressi. Il primo è al chilometro 95 della carretera Villahermosa – Chetumal, dopo il comune di Conhuás, e ha orari 5.30-10.30. Il secondo, 60 chilometri dopo, è aperto dalle 8.00 alle 17.00. Siamo molto delusi perché nessuno ci aveva informato di questo primo accesso con orario così limitato, così dobbiamo rinunciare alla visita e a salire sui “due giganti in pietra” di oltre 50 metri.
Messico, tour on the road: i siti più belli
Riorganizziamo la giornata e decidiamo di visitare altri siti minori della zona, comunque molto scenografici come la Zona Archeologica di Chicanná (70 MXN) e quella di Becán (75 MXN). Entrambi si trovano nel cuore della grande foresta che comprende la Biosfera di Calakmul e sono dei piccoli gioielli che racchiudono strutture di rara bellezza, e su alcune piramidi si può ancora salire. Entrambi hanno parcheggio gratuito.
Verso le 16:30 raggiungiamo il parcheggio per vedere la Grotta dei Pipistrelli (Zotz Cave). Abbiamo parecchio anticipo, ma ci sono già persone in coda per entrare. La visita guidata parte alle 18.00 in modo da vedere i pipistrelli che lentamente escono dalla grotta per la notte. Quando usciamo dal bosco ormai è buio, raggiungiamo il nostro alloggio per la notte e da qui ci facciamo consigliare un ristorantino vicino per la cena (490 MXN).
Rientrati facciamo la solita doccia fredda (nei bungalow come le Cheleembal Cabins, 76,00€, non c’è mai l’acqua calda!) ci infiliamo sotto la zanzariera e cerchiamo di dormire (105€).
Giorno 13. Calakmul – Palenque (315 km)
Sveglia alle 6.00, altra doccia fredda e partiamo! A Escarcega facciamo un’abbondante colazione in un locale tipico (Restaurante La Teja, 180 MXN in due), poi guidiamo fino a Palenque. Il panorama cambia molto, le viste diventano più ampie, ranchos e allevamenti verdissimi si alternano a palme e praterie.
Entriamo ed usciamo dallo stato del Tabasco e passiamo ufficialmente il confine con il Chiapas. Attraversiamo continuamente durante il percorso vari cantieri del Tren Maya in costruzione, che porterà sicuramente moltissimo turismo da queste parti.
Parcheggiamo al Museo del Centro archeologico di Palenque intorno alle 12:30: ci sono due ingressi per le rovine, consigliamo quello secondario a sinistra dopo il museo, che si raggiunge in pochi minuti a piedi. Facciamo i due biglietti, anche qui acquistabili solo in contanti, di cui uno (la Conservation Fee, 90 MXN) con braccialetto. Il biglietto d’ingresso costa 104 MXN, gli orari sono 8.00-16.00.
Ci fermiamo per circa mezz’ora a visitare il museo in modo da essere più preparati a quello che vedremo, poi entriamo nel sito.
Messico tour on the road. Cosa vedere
In un’atmosfera di grande fascino visitiamo le rovine di questa zona archeologica. Vediamo il grande Tempio delle Iscrizioni (non visitabile), il Palazzo (purtroppo in restauro), il Tempio del Sole, il Tempio de la Cruz, dalla cui cima si gode una magnifica vista di tutto il sito, e il piccolo Tempio de la Cruz Foliada. Ci sono poi tantissimi altri edifici, più o meno ricostruiti. Tutto intorno è ancora pieno di strutture sepolte e ancora da scavare, si vedono pezzi di muro uscire dalla terra! Per tutto il percorso incontriamo guide che ci propongono un tour con passeggiata nella giungla, ma il caldo è opprimente e preferiamo gestirci liberamente le tempistiche di visita.
Restiamo nel sito circa 3 ore, una volta usciti raggiungiamo il nostro alloggio (Cabañas Kin Balam Palenque, 58,00€) che è appena fuori dell’ingresso delle rovine, immerso nella foresta, con tanto di scimmiette! Ci buttiamo in piscina a rinfrescarci per un’ora poi con l’auto ci spostiamo nel centro per cenare. Palenque sembra un po’ la Rimini del Chiapas, praticamente non ha costruzioni caratteristiche ma solo un’infinità di negozietti e ristoranti.
Ceniamo con fantastici tacos per 245 MXN alla Taqueria Estilo Coleto e andiamo a goderci rumori della foresta nel nostro alloggio (59,00€).
Giorno 14. Palenque – San Cristobal de Las Casas (220 km)
Oggi ci aspetta la lunga trasferta per San Cristobal, quindi decidiamo di partire presto dalla nostra cabana, appena fa giorno. Sulla strada che va a San Cristobal si trovano le cascate di Misol Há (25 km) ma noi preferiamo saltarle e dedicare più tempo alla nostra prima tappa, le cascate di Agua Azul (50 km, circa 1,5 ore).
Seguiamo le indicazioni del navigatore: da questo punto il viaggio continua nel Chiapas più vero e genuino, dove la gente del luogo vive in baracche con una tenda per porta e offre una toilette per guadagnare qualcosa.
In alcuni punti i bambini tendono una corda per obbligare le auto a fermarsi e chiedere denaro (basta far finta di accelerare e suonare il clacson e abbassano la corda). Una volta usciti dalla strada principale troviamo due stop per i pedaggi (40 MXN l’uno). Pagata la seconda tassa siamo nei pressi delle cascate: lasciamo l’auto nel parcheggio (5 MXN) e proseguiamo a piedi.
Quelle di Agua Azul sono un susseguirsi di pozze e cascate che rendono il paesaggio molto suggestivo. Proseguendo lungo il sentiero, tra innumerevoli bancarelle di artigianato e street food dove facciamo ottimi acquisti, saliamo fino ad una piccola zona segnalata dove si può fare il bagno.
Il Chiapas, Messico tour on the road
Da Agua Azul procediamo per San Cristobal (158 km). 190km di curve ci portano finalmente ai 2100 m della città più importante del Chiapas. Questa strada ci farà conoscere altri lati del Messico, sfumature che non sono quelle patinate che si possono trovare sulla riviera Maya. Su questa strada vediamo anche cartelli che segnalano che stiamo attraversando un territorio zapatista. Arrivati al nostro hotel (Hotel Mansion Del Valle, 65,00€) lasciamo l’auto nel parcheggio convenzionato, i bagagli in camera e usciamo a visitare la città.
Nonostante le alte aspettative, San Cristobal non ci ammalia. E’ caratteristica e curata, ma nella Plaza 31 de Marzo e Mercado Viejo i prezzi sono tra i più alti del Messico, vediamo negozi molto costosi anche per noi italiani, e passeggiando per la vissuta Calle Real de Guadalupe, troviamo molto accattonaggio.
Insomma, ci sembra una città molto povera ma costruita a misura di turista. Saliamo sul Cerro di San Cristobal per ammirate la città dall’alto, ma la zona è molto sporca e malmessa. Per cena scegliamo un posticino frequentato e ben recensito, Chimichurri Diaz (707 MXN), che però mi lascia in regalo un pesante virus intestinale, che mi torturerà per diversi giorni nonostante l’antibiotico.
Giorno 15. San Cristobal de Las Casas – Tehuantepec (370 km)
Partiamo presto da San Cristobal e in meno di un’ora di guida, in cui scendiamo velocemente da 2005 metri a 400, siamo a Chapa de Corzo. Qui abbiamo in programma di visitare il Canyon del Sumidero. Raggiungiamo l’imbarcadero da cui partono le lance per il canyon nella località di Cahuarè, parcheggiamo gratuitamente e acquistiamo i biglietti (290 MXN a testa).
Le lance portano 15 persone l’una e partono quando sono piene: noi siamo fortunati e riusciamo a iniziare subito la navigazione che ci porta a risalire per 32 km il fiume.
Il canyon è una gigantesca fenditura tra le montagne lungo il corso del rio Grijlva.
Durante il tour avvistiamo coccodrilli, scimmiette, tucani, un numero indefinito di cascate e di uccelli, oltre a goderci le impressionanti pareti del canyon, che raggiungono anche i 1000 metri di altezza. La navigazione dura circa 2 ore: uno spettacolo esagerato!
Ripartiamo per la cittadina di Tehuantepec e percorriamo strade molto panoramiche tra allevamenti e praterie, fino a quando arriviamo ad una zona denominata la ventosa, dove ci sono impressionanti parchi di mulini a vento.
Raggiunta Tehuantepetec, zona non particolarmente interessante, facciamo un tuffo in piscina e una cena un po’ triste (440 MXN) in un hotel desolato che ha visto tempi migliori (Hotel Calli, 70,00€)-
Giorno 16. Messico tour on the road: Tehuantepec – Mitla – Oaxaca (230 km)
Facciamo una veloce colazione, partiamo di corsa da questa cittadina poco accogliente e ci mettiamo in marcia per la lunga strada che ci porterà a Oaxaca. E davanti a noi si aprono magnifiche viste di vallate, alternate a colline di cactus e coltivazioni di agave.
Lentamente il percorso diventa la ruta del mezcal, dove piccole produzioni casalinghe del celebre liquore messicano si alternano a grandi industrie. Ci fermiamo a visitarne qualcuna, tra cui quella del Mitzuga, facciamo una breve degustazione e ovviamente… acquistiamo!
Arrivati alla Zona Archeologica di Mitla raggiungiamo il parcheggio (gratuito). Dopo aver visitato il mercatino e fatto qualche acquisto ci mettiamo in coda all’ingresso principale, che viene aperto ogni 10 minuti per far entrare il numero consentito di persone.
La visita del sito è abbastanza breve ma affascinante. Il sito precolombiano zapoteco, considerato minore rispetto agli altri, è in realtà non meno importante per contenuti e conservazione. Il biglietto costa 90 MXN, con orari 10.00-16.00.
Poi tornati all’auto in meno di un’ora siamo al nostro hotel a Oaxaca de Juárez (One Oaxaca Centro, 65,00€). Lasciamo i bagagli, e ci spostiamo a piedi per visitare la città, che ci stupisce per il suo essere profondamente messicana ma ordinata, internazionale, molto accogliente e vivace.
Il centro storico è Patrimonio UNESCO: l’area intorno allo Zocalo (Plaza de la Constitución), ha interessanti edifici coloniali. Facciamo l’ottimo Tour dell’arte di Oaxaca con Civitatis e poi visitiamo i mercati. Quelli di Oaxaca sono tra i più belli che abbiamo visto in Messico! Facciamo diversi acquisti, poi dopo una buona cena (Expendio Tradición, 870 MXN) andiamo a dormire.
Giorno 17. Messico, tour on the road. Oaxaca – Puebla (340 km)
Dopo 3 ore di guida raggiungiamo la prima tappa della giornata, Tehuacán, dove ci fermiamo per una sosta.
Parcheggiamo in centro per 20 MXN e facciamo un giretto con un (lentissimo, forse a causa del fatto che tutti stanno guardando una partita di calcio!) brunch da 284 MXN in una pasticceria del Centro de la Ciudad.
Dopo un’ora circa ripartiamo e percorriamo la distanza che ci separa da Puebla, dove arriviamo verso le 15.00. Parcheggiata l’auto in hotel (Hotel Senorial, 67,00€) usciamo per visitare questa bella città, moderna e internazionale, coloniale e cosmopolita.
Vediamo i mercato di Artesanías e l’impressionante Cattedrale di San Domenico. Acquistiamo bei souvenir e per cena ci fermiamo al ristorante dell’hotel, dove proviamo il piatto forte di questa regione, il Chile en nogada (715 MXN).
Ci aspetta una pessima notte, rumorosa e la doccia… ovviamente fredda!
Giorno 18. Puebla – Cuernavaca – Mexico City (225 km)
Da Puebla ce ne andiamo con dispiacere! Ci fermiamo dopo un paio d’ore di guida a Cuernavaca. Parcheggiamo in prossimità dello Zodiaco in un parcheggio sotterraneo (28 MXN) e usciamo per un giretto. Cuernavaca è un paese con un clima eternamente mite: per questo i messicani l’hanno chiamata città dell’eterna primavera. Visitiamo la Catedral de Cuernavaca (Nuestra Señora de la Asunción), uno degli edifici religiosi più antichi del Messico.
Poi entriamo nei Jardín Borda (30 MXN), ricchi di verde e di immagini uniche dell’epoca coloniale messicana, e arriviamo fino al Forte.
Prima di ripartire per concludere il nostro tour del Messico tour on the road beviamo qualcosa in un bar, e ci mettiamo in marcia per quella che avrebbe dovuto essere l’ultima ora e mezza del viaggio. Invece in centro a Città del Messico restiamo imbottigliati nel traffico!
Ci impieghiamo così circa mezz’ora in più ad arrivare al nostro hotel Cadillac Hotel Boutique (61,00€), che si trova in zona molto centrale. Lasciamo i bagagli in camera, percorriamo il quarto d’ora che ci separa dalla sede della National e restituiamo il nostro coche.
Poi restiamo a gironzolare per il centro di Città del Messico fino all’ora di cena.
Passiamo la serata nella grande festa allestita nello Zocalo, la IX Fiesta de las Culturas Indígenas, Pueblos y Barrios Originarios de la Ciudad de México. Ceniamo qui: con l’equivalente di 17,00€ in due assaggiamo moltissimi piatti e bevande tipiche tradizionali messicane, e rientriamo in hotel per la notte stanchissimi!
Giorno 19. Città del Messico
Ultime ore a Mexico City. Cartina alla mano, con Uber ci spostiamo al Barrio San Angel, forse il quartiere più elegante ed esclusivo di Mexico City (per un tour guidato puoi prenotare qui questo tour del quartiere di San Ángel). Ci fermiamo in un bar più costoso che in Italia per una pausa, poi ci spostiamo a piedi. Vicino si trova il barrio Coyoacan, altro quartiere interessante della città dove c’è anche la casa-museo di Frida Kahlo.
Se vuoi visitarla puoi acquistare i biglietti sul sito ufficiale del museo). Per pranzo ci fermiamo al mercado de antojitos de Coyoacan, prezzi bassissimi (due piatti abbondanti con bibita, 13,00€ in due), qualità ottima ma soprattutto esperienza imperdibile: siamo gli unici stranieri!
Messico, tour on the road. Il rientro
Rientriamo in hotel, recuperiamo i bagagli e aspettiamo l’ennesima corsa Uber che ci poterà in aeroporto per il volo di ritorno. Per fortuna abbiamo calcolato parecchio anticipo: a causa del traffico devastante l’autista impiega quasi mezz’ora per percorrere un chilometro, e restiamo imbottigliati anche nella breve tratta che ci separa dall’aeroporto. Per fortuna nonostante il ritardo, arriviamo in orario per il volo: il nostro autista si è meritato bella mancia!
Guardiamo per l’ultima volta la bandiera messicana sventolare, e con un po’ di malinconia torniamo nel nostro emisfero. Per tutte le altre info che potrebbero esserti utili per organizzare un tour in Messico tour on the road self drive, come muoversi in Messico, eventuali pericoli e le escursioni da non perdere, leggi l’articolo Messico fai da te, consigli e sconsigli.
Ho adorato il viaggio in Messico, mi sono sempre ripromessa di tornarci e prima o poi prendo un biglietto e rimango li!
Conosco persone che l’hanno fatto davvero!!
Un viaggio meraviglioso, fino ad oggi non mi sono mai spinta fuori dall’Europa. Sempre un po timorosa di organizzare un viaggio così lontano, ma leggendomi sto cominciando a pensare che non sia così impossibile.
Assolutamente no!! Magari puoi comunque cominciare a organizzare un viaggetto in nord America, è sicuramente più Easy!