Cuba, un Viaggio nel Viaggio
Cuba: un viaggio complesso, un Paese unico
Quello a Cuba per noi è stato sicuramente un viaggio, emozionalmente parlando, molto complesso. Quando abbiamo iniziato a programmare il nostro tour di quest’isola (trovi qui l’itinerario completo), sapevamo che saremmo andati alla scoperta di un Paese unico. Quello che invece avremmo scoperto solo nei momenti più emozionanti del nostro girovagare, cioè il tempo che passavamo a parlare con chi aveva voglia di raccontarci un po’ di realtà cubana, è che Cuba vive da più di 50 anni una situazione politico-economica estremamente complessa.
Quando siamo rientrati dal nostro tour infatti, a chi ci chiedeva com’è Cuba, ci prendevamo il tempo per rispondere nel modo più completo e sincero possibile.
Perchè Cuba non sta cambiando… è già cambiata.
L’abbiamo notato confrontandoci con i racconti di chi l’ha visitata qualche anno prima di noi. Ma soprattutto l’abbiamo scoperto ascoltando la voce di chi ha vissuto sulla sua pelle più di un regime, e chi invece sta scoprendo il mondo dopo le aperture promosse da Raúl Castro. Tra queste ci sono diritti per noi essenziali, come la possibilità di accedere ad internet, acquistare computer o vendere casa. Soprattutto i più giovani sono affascinati dai racconti dei turisti europei, dagli smartphone e dagli abiti firmati.
Dopo l’apertura al turismo internazionale del 2004 una pioggia di CUC (la moneta creata per i turisti, equivalente al dollaro americano) è arrivata sull’isola, che fino al 1995 si trovava sull’orlo del baratro. E dopo il picco turistico degli ultimi anni gli abitanti si sono improvvisati commercianti, fregandosi le mani ogni volta che riescono a vendere una visita guidata o il permesso di parcheggiare (in un parcheggio pubblico, ovviamente!).
L’embargo
Questa è forse l’unica risorsa di un popolo che vive nella morsa del bloqueo, come lo chiamano i cubani. Che spesso si trovano, all’improvviso, senza corrente elettrica o acqua corrente. Un’esperienza provata anche da noi più di una volta, nelle seppur accoglientissime case particular di cui siamo stati ospiti.
E’ vero, Cuba sta cambiando, ma non verrà invasa dai McDonald’s tra qualche mese. E non apparirà meno affascinante e malinconica se la visiterete l‘anno prossimo. L’embargo non è ancora stato tolto, e il regime è solido. Noi desideriamo con tutto il cuore che il popolo cubano possa prestissimo raggiungere condizioni di vita dignitose. Ma è anche vero che tre generazioni di cubani sono cresciuti senza conoscere i concetti di capitalismo, concorrenza e produttività. Adattarsi a questa cultura non sarà facile!
Anche tornare da Cuba non è facile.
L’impatto con Cuba è stato uno schiaffo. E noi siamo rientrati in Italia pieni di domande, di desideri di capire e approfondire. Di mille perplessità sulla nostra società, sulla felicità, sulla semplicità della vita. Impossibile non confrontare Cuba con il Giappone, che abbiamo visitato l’anno prima: la sintesi perfetta di cultura, rispetto, progresso. Ma dove la gente è spesso infelice e il tasso di suicidi altissimo.
“Le nostre case sono distrutte fuori; ma noi, dentro, stiamo bene. Quante bellissime case ci sono in Europa, che nascondono infelicità?”
Questa è la domanda che ci ha fatto il proprietario di una delle case particular in cui siamo stati, e che riassume l’intera nostra esperienza a Cuba. E se un viaggio è qualcosa che cambia dentro, Cuba è stato davvero un viaggio nel viaggio.
Ho sempre voluto visitare cuba… come del resto altre mille destinazioni.. ma mi affascina come paese. Ho letto vari libri al riguardo e spero prima o poi di averne l’occasione.
Ciao Alessia spero che tu possa visitarla presto, Cuba è un Paese davvero unico al mondo!
Desideravo andare a Cuba prima che cambiasse ma voi dite che è già cambiata, sono spacciata. 🙂
Purtroppo Cuba cambia molto velocemente, ogni anno è un po’ diversa… ma sempre merita di essere visitata!
Cara partyepartenze, hai ragione: Cuba non può lasciare indifferenti, a meno che ovviamente non si “visitino” solamente i resort. Lo dicevo anche in un altro articolo dedicato alle casas: la realtà cubana vista attraverso un villaggio, o anche solo tramite una guida del posto, risulta filtrata. Spostandosi liberamente nell’isola e confrontandosi con le persone si ha una prospettiva diversa, senza comunque avere la pretesa di “capire” Cuba. Confesso che anche io non mi sono innamorata di Cuba e non ne parlo solo bene, ma sono anche convinta, soprattutto dopo aver ascoltato tanti racconti, che Cuba sia molto diversa (in bene e in male) rispetto a 20 anni fa. Mi piacerebbe moltissimo tornare tra 10 anni e vedere cosa è successo…
Tra le isole caraibiche Cuba è quella che ha più contenuti. Oltre al mare ha storia, musica e architettura. Eppure o la ami o la detesti. Personalmente nutro per Cuba un amore profondissimo, dovuto ad un viaggio incredibile in lungo e in largo con ogni mezzo possibile fatto circa vent’anni fa, quando la benzina era quasi introvabile. E mi arrabbio molto quando ne parlano male e magari sono stati solo a Varadero…